Nato a Foligno, da genitori  musicisti, il 10 aprile 1928, Luciano Fancelli trascorre la sua infanzia a Terni. A 8 anni sua madre Luigina Barbi lo inizia al pianoforte ma lo studio lo annoia. Da fanciullo dimostra subito un interessamento per il disegno e la geometria, cosicché dopo la scuola primaria i suoi genitori lo iscrivono ad un Istituto Tecnico ternano.

E’ all’inizio della II Guerra Mondiale che nasce l’amore di Luciano per la usica. In questo periodo, infatti, la famiglia Fancelli si trasferisce nella campagna ntorno a Foligno, per sfuggire agli orrori del conflitto. E’ qui che Luciano avrà in prestito dal medico del paese (Capodacqua) una fisarmonica a 120 bassi. I suoi genitori gli avevano già regalato in precedenza una piccola fisarmonica a 32 bassi con la quale gli avevano dato qualche lezione di musica.

L’apprendimento del giovane Luciano è molto rapido tant’è che i genitori riuscirono a far suonare il loro figlio in una piccola formazione musicale militare di cui fanno parte il padre come violinista e la madre come pianista. Luciano aveva allora 15 anni.  

A 17 anni scrive la sua prima composizione “Non Così”, che ebbe molta fortuna; a 19 anni vince il Concorso Internazionale di Stradella e tiene concerti in tutta Italia: Parma, Napoli, Livorno, Reggio Emilia, Viareggio.Nel 1947 entra in RAI che gli affida le rubriche “Voci e Strumenti in libertà” e “Luciano Fancelli e la sua fisarmonica”.  

   Nel 1950 con una memorabile esecuzione della V Sinfonia di Beethoven vince il premio concertisti del 4° Concorso Nazionale di Ancona. In quegli anni scrive le sue opere più importanti: Acquarelli cubani, Stranezze, Echi della Versilia, 10 chilometri al finestrino, Cartoni animati, Pupazzetti, Da quando te ne andasti, Helzapopping, brani editi dalle edizioni Cambi, Ricordi, Farfisa. In quegli anni Luciano suona a Terni con una Orchestra sinfonica.

        Nel 1951 si trasferisce a Milano dove si esibisce al Teatro alla Scala con la Fisorchestra Frontalini.Inizia a registrare qualche disco. Il suo repertorio va dalla musica classica e sinfonica alla musica leggera ed al jazz, fino alle sue composizioni.Nel dicembre del 1952 Luciano è invitato dalla RAI al programma “Rosso e Nero”, di altissimo ascolto a quei tempi ed anche allora ottiene un grande successo.

   Un mese più tardi il 24 gennaio 1953, all’apice del successo, muore a Terni per una setticemia in seguito ad un mal di gola mal curato: avrebbe dovuto sposarsi poco tempo dopo con la sua fidanzata Elda.  

Ci lascia un diario pieno di annotazioni, disegni di anatomia, poesie, molti quadri dipinti con stile naturalistico e soprattutto le sue musiche e le composizioni, testimonianza di una ricchezza interiore troppo presto violata.

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